Estratto da un articolo della rivista festiva „Dir zur Feier“ sull’80° compleanno di Friedel, da Valentina Plano, Genova – italiano / tedesco

Ho conosciuto Friedel Kloke a Findhorn nel 2008 in occasione del Festival Internazionale di danza e a quel tempo non sapevo ancora che avrei continuato a danzare con lei senza spostarmi dall’Italia perché pochi anni fa con la collaborazione di Cornelia Betz è stato creato un corso di formazione proprio in Italia e in particolare a Genova dove vivo.

Coincidenza? Sincronicità direi. Quando il nostro percorso evolutivo richiede una particolare svolta, l’Universo cospira per realizzarlo!

Sono stati anni intensi e molto belli. Dal 2013 al 2017 Friedel è venuta a Genova per 4 volte e ci ha insegnato i sui grandi cicli: „Pace“, „Engelwirken – L’Agire degli Angeli“ e „Traumlied – Il sogno di Olaf“. 

Danzando le sue speciali coreografie si partecipa di una gestualità simbolica che diventa una via di accesso alla nostra parte più intima. La musica molto coinvolgente sostiene l’emozione che si crea muovendosi  lungo  schemi  che sembrano evocare una geometria sacra di potente guarigione.

Nella formazione con Cornelia Betz ho imparato a conoscere ad affinare il mio modo di eseguire una danza cercando la purezza del gesto che nelle danze di Friedel è molto vicino alla danza classica. Sono sempre stata attratta dalla danza classica fin da bambina ma vivendo in provincia negli anni ’60 ho potuto frequentare solo la prima classe e l’anelito di questa passione era rimasto frustrato in me.

Moltissime coreografie di Friedel sono ricche di gestualità che può essere eseguita sulla musica anche indipendentemente dai passi di danza e tali gesti ricchi di significato simbolico, permettono di esprimere con il corpo la nostra preghiera, evidenziando bellezza ed armonia che nutrendo il corpo, arrivano alla nostra anima.

Nel maggio 2018 abbiamo fatto insieme a Friedel, un viaggio in Sicilia. Alloggiavamo in un convento nel mezzo del centro storico di Palermo e iniziavamo le giornate in cerchio nel chiostro. Durante l’attunement il cielo azzurro che si apriva sopra di noi contribuiva ad aprire anche i nostri cuori.

Sempre a Palermo nel parco davanti alla Cattedrale, abbiamo incontrato un gruppo di musicisti di strada. Ascoltando una tarantella Friedel si è avvicinata con passi di danza e all’improvviso tutto il gruppo danzava! 

Più tardi Cornelia ha invitato gli stessi musicisti ad allietare la nostra serata nel chiostro Normanno – la musica popolare siciliana era molto coinvolgente e ci ha fatto danzare.

Prima dell’interruzione del Covid-19 il nostro gruppo si riuniva settimanalmente nella sala Lutero di Genova condividendo con chiunque volesse partecipare, i meravigliosi mandala che emergono dalle sue coreografie.

Nell’ultimo periodo, per rispettare il distanziamento, ho ideato un progetto „la meditazione del gesto“ che prevede di utilizzare sulla musica stando fermi sul posto, la ricca gestualità della danze di Friedel come meditazione, anche separatamente dai passi di danza. 

Io penso che il benessere psico-fisico ottenuto con la danza, mantenga alto l’umore consentendo di vivere meglio il quotidiano, in attesa di un nuovo incontro nel cerchio e la gioia di danzare.

Voglio concludere con una frase di Albert Einstein:

Esseri umani, piante o polvere cosmica: 

tutti danziamo su una melodia misteriosa intonata nello spazio da un musicista invisibile.

Valentina Plano, Genova

Traduzione tedesca / deutsche Übersetzung als PDF